Elucubrato da saibal
Addì 13 aprile 2005
Giornalista infòrmati!
Caro giornalista italiano,
invece di continuare a diffondere notizie imprecise, ogni tanto usa Google e dai un'occhiata agli articoli scritti da persone che sicuramente non sono registrate all'albo come te ma che forse, in certi casi, potrebbero – e dico potrebbero – insegnarti cose nuove.
Ti sei mai soffermato a pensare all'utilità di tutti quei blog e quei siti amatoriali tenuti in vita da "perfetti sconosciuti"?
No?!?! Allora soffermaticisimivi!
Sai, non è sempre detto che chi non è un "vero giornalista" scriva solo buffonate. Potrebbe anche scapparci la sorpresa nell'eventualità che qualcuno – su un certo argomento – sia più informato di te.
Ad esempio clicca su questo link: Ilrestodelcarlino.net
Caro giornalista del Resto del Carlino, non puoi scrivermi questo:
Il figlio-clone del mitico poliziotto Monnezza, Nico Giraldi, torna sul grande schermo, con il volto di Claudio Amendola
oppure questo:
Nell'ultimo film dei fratelli Vanzina, Claudio Amendola sarà Rocky Giraldi, figlio di Nico Giraldi, il Monnezza reso celebre da Tomas Milian
Perchè non puoi? Semplice, è scorretto.
Se avessi letto questo articolo – ben indicizzato da google – avresti fatto un figurone!! E ti saresti anche potuto permettere di smentire Enrico Vanzina.
Devi sapere che proprio i fratelli Vanzina la conoscono bene la vera storia di "Monnezza" e hanno deliberatamente utilizzato il personaggio solo per attirare più gente possibile nei cinema.
Infatti siamo tutti d'accordo che un titolo più corretto come "Il ritorno di Nico Giraldi" oppure "Il rientro di Nico il Pirata" non avrebbe avuto lo stesso effetto.
E allora, caro giornalista italiano, perchè fai il loro gioco? Il tuo compito non sarebbe quello di fare informazione? Questa è disinformazione.
Ok, ammetto che la notizia non sia di quelle che meritano la prima pagina ma anche gli amanti del trash hanno diritto ad un po' di rispetto.
Per colpa del tuo articolo scritto in fretta e furia – andando alla prima del film – mi dovrò sorbire diversi commenti di persone che non hanno compreso nulla sulle origini del personaggio. E questo è male.
Ma non disperarti caro amico mio, c'è chi ha fatto peggio di te.
Un articolo di giornale lascia il tempo che trova e presto viene dimenticato; se scrivi su una enciclopedia, invece, puoi fare danni maggiori.
Prendi questo articolo e leggiamolo insieme:
Milian è diventato [..] un'icona del cinema [..] con il personaggio del Monnezza, protagonista di undici film di grande successo», si legge nella Treccani
e ancora
Come sottolinea la Treccani, «Milian ha poi progressivamente trasformato il personaggio, il cui soprannome è passato al commissario Nico Giraldi dei film girati con Bruno Corbucci
None!!! Il personaggio di "Monnezza" compare solo in due film (al limite tre)!!!
Capisci la gravità dell'errore? Mio figlio, quando leggerà la Treccani tra circa vent'anni – mi chiederà di vedere i film di Nico Giraldi detto "er monnezza". E questo fatto mi terrorizza.
Ciao caro giornalista italiano, ogni tanto vieni a farci visita. Non abbiamo il tesserino ma ci piace scrivere.
Saibal "anche i blog hanno il loro perchè" Forti
CARO LORENZO, capisco che l'errore ti ha dato fastidio. E non sono ironica.
Vorrei solo dirti, però, che ci si aspetta sempre che i giornalisti siano dei "tuttologi".
Alle volte sbagliano, succede. L'importante, sono d'accordo con te, è che si tratti di buona fede e non di faciloneria.
Molti – non dico tutti i – giornalisti sono informati e quando non lo sono vanno a informarsi. (per lo meno quelli che conosco io sì). Alle volte si fidano delle informazioni sbagliate, purtroppo.
(date, magari, da un ufficio stampa).
Capita. Magari hanno quattro pezzi da scrivere quel giorno e si fidano senza controllare una volta di più.
O magari, visto che il tesserino da solo proprio non basta a campà nella stragrandemaggioranzadeicasi, semplicemente scrivono prima di correre al loro vero lavoro.
Fermo restando che detesto i per prima i giornalisti cagacazzi: perché sei così arrabbiato col "tesserino"?
Non metto in dubbio che ci siano dei non giornalisti che scrivono meglio di certi giornalisti, come ci sono degli studenti universitari di facoltà di comunicazione che scrivono peggio di giornalisti con la terza media, ma che lavorano da anni.
Non metto in dubbio che ci siano molte persone che non scrivono per lavoro e che curano di più quello che scrivono… ma quando si scrive per lavoro, credimi, le cose sono un po' diverse. Tempi diversi. Anche responsabilità diverse, sono d'accordo con te. Ps: non ti danno il tesserino perché scrivi su internet? Non sono ironica, lo giuro, ma non capisco perché ce l'hai con il tesserino.
Ah, scusandomi perché sto occupando tutto questo spazio: ti consiglio di fare un giro in internet per avere le idee più chiare sul mondo dei "tesserati" e "iscritti all'albo", per non rischiare di passare tu, in questo caso, per "disinformato".
D'altra parte è assolutamente normale, nessuno è "tuttologo". Lo penso sul serio.
Però potresti farti un'idea più precisa sul mondo, ad esempio, dei freelance che il loro tesserino se lo sono sudato e cmq non hanno la vita facile e scintillante e facilona che forse pensi tu.
Lo dico senza ironia. Ma il "caro giornalista italiano" mi sembrava un appellativo un po'… generalizzato?
Detto questo apprezzo molto il tuo blog, per quello che leggo ti trovo simpatico e i tuoi commenti sono intelligenti. Anche questo qui. Solo un po' disinformato, appunto.
Ciao :)
ciao gloria,
grazie per l'intervento.
Non ce l'ho con il tesserino, figurati. La mia critica era rivolta esclusivamente verso quei giornalisti – solitamente non freelancer – che non hanno mai dato peso al possibile valore dei blog ma hanno sempre snobbato questo canale comunicativo alternativo.
Il mio discorso è semplice: come ci sono giornalisti "cani" è anche vero che ci sono dei blogger "cani" che farebbero meglio a raccogliere le pannocchie invece di scrivere. Ma non scartiamo a priori le potenzialità dei blog. Questo è il succo.
La scoperta degli omissis sul rapporto Calipari da parte di un blogger ne è un esempio lampante.
Saluti
Lorenzo
Se la metti così sono d'accordo :)
Grazie per la risposta :)
ciao
eh, cara gloria, dovresti recuperare la patente lasciata sul tavolo accanto alla frutta (il piccolo diavolo) e riflettere sul fatto che saibal ha ragione da vendere: i giornalisti questa volta la cantonata l'hanno presa proprio grossa, e non è nemmeno detto che fossero in buona fede (chi mi dimostra che non sia stata davvero una manovretta commerciale per dare più risonanza puibblicitaria?). "Lo dico senza ironia" (è la tua parola d'ordine, no? :-))
bacibaci, in simpatia