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Professiona o Webmastella ?

“Professiona” o “Webmastella” ?


Nei miei lunghi momenti di cazzeggio, durante le ore lavorative, solitamente passo in rassegna molti newsgroup italiani per tenermi aggiornato sul mondo del webpublishing.

Amo passare qualche tempo leggendo le discussioni più interessanti per capire principalmente come si sta evolvendo questo stupendo mondo che sta intorno alla creazione di un sito web.

Le pagine che visito più spesso sono quelle relative a it.lavoro.professioni.webmaster ma c'è da dire che sono un utente "passivo": non sono mai intervenuto e mi limito a fare da spettatore seguendo gli interventi più stimolanti e quelli che possono dare qualche spunto interessante.

Ho scritto questo editoriale perchè ultimamente ho sentito l'esigenza di dare una mia personale interpretazione su una famosa polemica che sembra non volersi spegnere.
Una sorta di lettera aperta ad un personaggio "caratteristico" del gruppo: Roberto Scano, coordinatore europeo dell' IWA, un'associazione internazionale fondata qualche anno fa.

Molto probabilmente, proseguendo la stesura dell'editoriale, abbandonerò presto questo tono "formale" per lasciare spazio ad un modo di scrivere molto più semplice per me e che io definisco "terra terra" .

La prima domanda a cui sono tenuto a rispondere, ovviamente, è: "Perchè non hai scritto direttamente sul newsgroup?"

Bhè…la risposta implica due semplici considerazioni:

1) per il gruppo sono un personaggio totalmente sconosciuto. Sarebbe alquanto arduo far arrivare il reale significato di questo editoriale. Le parole, proprio perchè scritte da un emerito newbie, non riuscirebbero a sovrastare l'acidità i stomaco che potrei suscitare in alcune persone e sarei visto semplicemente come uno che vuole "fare polemica".
2) non vorrei intavolare una discussione che non avrebbe fine… vorrei solo scrivere quello che penso. Non credo, infatti, di riuscire a comunicare con una persona (il destinatario di questo scritto) che è troppo presa da alcuni interessi e, opinione personale, non aperta al dialogo. Attenzione però: non voglio assolutamente pormi come giudice supremo su una questione che coinvolge molte persone…a me basta buttare giù le parole che ho in testa.

A questo punto credo sia d'obbligo una premessa… quanto meno per far capire, anche a chi non frequenta il gruppo, di cosa stiamo parlando.
Solitamente mi ritengo una persona obiettiva e spero di esserlo altrettanto in questa occasione. Premetto, però, che attualmente lavoro su Html.it e molto spesso il "mio" sito è stato oggetto di polemiche che non avevano nè capo nè coda.

È molto importante anche notare una cosa: questo editoriale non deve ricollegarsi in nessun modo alla mia collaborazione con Html.it. Sono parole mie che ho tutto il diritto di esprimere, indipendentemente dal lavoro che faccio.

Roberto Scano cura l' IWA-italia, associazione con lo scopo di raggruppare la categoria dei webasmasters rilasciando anche degli attestati ufficiali.
Un'operazione meritevole di lodi, senza dubbio, ma siamo solo all'inizio della storia; dal momento della nasciata di IWA è iniziata, parallelamente, una sorta di lotta al "piccolo webmaster".

Il "piccolo webmaster", da quanto si apprende dagli scritti di Scano, è il non "professionista", quello che non lavora per una società, non ha la partita IVA, non ha seguito i corsi di qualche casa ufficiale, ha alcuni software craccati sul proprio pc, "ruba" il lavoro a chi "ha studiato".

In un modo o nell'altro ha descritto la situazione dell'80% dei webmasters italiani : alcuni lavorano in grandi società con partita IVA ma non hanno alcuna certificazione ufficiale; altri sono privati bravissimi ma non hanno l'IVA; infine alcuni (è un eufemismo) hanno del software pirata installato…. come la mettiamo?
In occasione di questa classificazione è stato anche coniato un neologismo per indicare chi è IN e chi è OUT: il "webmastella" è colui che è inesperto o, più semplicemente, non è un "professionista"… uno sfigato insomma .

Sapete perchè ho usato i termini "IN" e "OUT"?

Perchè è proprio su questa enorme divisione che si batte Scano ed è proprio contro questa divisione che scrivo le mie parole.
A quanto pare c'è qualcuno che vorrebbe imbrigiare la rete in una casta.

"Hai un certificato ufficiale? Bene…sei un professionista! Puoi essere un webmaster"
"Non hai un certificato ufficiale? Ma chi sei? Chi ti conosce? Avemo mai magnato insieme? Pussa via webmastella!"

È questo, in soldoni, il messaggio che sembra emergere da tutte le discussioni sul newsgroup in cui si frappongono i "piccoli" e i "grandi".
In pratica si batte sempre sulla parola "professionista". Se lo sei il tuo ruolo è ben delineato…altrimenti sei un webmastella.

Facciamo un passo indietro. Più volte Roberto (a proposito… posso darti del tu anche se non ci conosciamo?) ha portato un esempio facendo notare come anche per gli avvocati o i dentisti esistano degli Albi. Se non si è iscritti a questi (dopo aver conseguito una laurea naturalmente) non si può esercitare ufficialmente la professione. Bhè…che dire: giustissimo! Ragionamento azzeccato…ma c'è un "ma".

Mi sorge spontanea una riflessione: la legge prevede l'iscrizione per quelle categorie professionali e molte altre…ma per internet? È stato fatto qualcosa di simile? E perchè nessuno mi ha avvertito? Dove trovo notizie sul fatto che per fare un sito ad un mio amico devo essere un "professionista"?

E se io vedessi internet come un'espressione dell'arte? I pittori si distinguono in "professionisti" o meno?
Potrei aggiungere molti altri punti interrogativi ma prima vorrei far notare una cosa: non si può essere avvocati (o dentisti) senza avere studiato… ma si può essere bravi webmaster senza avere nessuna laurea…

Esiste, infatti, quella meravigliosa componente umana chiamata "CREATIVITA'".
Chi fa un sito dimostra il proprio ingegno cercando sempre soluzioni innovative, cercando di realizzare qualcosa di nuovo ed originale… e la creatività non si insegna… in nessun modo. Si passano ore ed ore in giro per la rete e si sperimenta.

Conosco moltissime persone che non hanno mai frequentato nessun corso ma sono dei veri e propri geni.
Posso portarti l'esempio di un mio amico grafico di Rimini che ha preso la 3° media ma ti assicuro che con Photoshop è un mago (e infatti lavora per una grande società con partita IVA). Ma se andiamo a rileggere le tue "regole" anche lui è un webmastella: non fa parte di un'associazione e a casa ha pure tanti programmi craccati… che ci fa allora su internet?
Posso portarti, in ultimo, l'esempio di G. che fa il programmatore e ha iniziato a studiare il Php meno di un anno fa… adesso ne sa molto più di altri tuoi iscritti ma non è "professionista"… cosa ci posso fare se è bravo? Perchè tarpargli le ali?

Si diventa automaticamente "professionisti" entrando a far parte dell'IWA?
Non mi fraintendere Roberto: io non ce l'ho assolutamente con te o la tua associazione; su internet c'è spazio per tutti. Quello che non riesco a comprendere è questa continua ricerca alla creazione di un circolo chiuso: o sei IN (con le regole decise da te) o sei OUT…non ci sono vie di mezzo.

Perchè questa continua ricerca della professionalità assoluta? "Se sei professionista bene, altrimenti sei un webmastella".
Non si può convivere? Accettiamo chi vuole far parte della tua associazione ma rispettiamo chi non vuole e chi non è un "professionista".
Se i tuoi iscritti hanno maggiore facilità nel trovare lavoro ben venga… ma siamo così sicuri che se sei "IN" hai il futuro assicurato?
E perchè i webmastella devono soccombere?

Vedo con piacere che IWA vanta molti iscritti (25.000… ma nel circuito internazionale) ma chi ha potere decisionale su "quello che si può fare" e "quello che non si può fare" su internet? Forse tu? Non credo tu voglia osare tanto.

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Commenti totali: 12

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  1. Non so chi tu sia ma sei un grande! Condivido in pieno: nella rete c'è spazio per tutti, abbasso le classificazioni

  2. … che hai perfettamente ragione, sottoscrivo anche le virgole. Spero che il diretto interessato prenda il tuo articolo in modo costruttivo… ma ne dubito… LUI non puo` abbassarsi alle critiche :P

  3. hai perfettamente ragione!
    un webmastella professionista e laureato

  4. Ho risposto alla tua email

  5. Condivido il tuo articolo!

  6. grande lore…
    la cosa veramente dannosa e' l'inverso, ovvero grandi aziende che sviluppano siti a prezzi esorbitanti, cio' penalizza molto i piccoli webmastella!!

  7. clapclapclapclapclapclap!!!

  8. Fare le classificazioni ANCHE sulla rete… non scherziamo!
    Ok, tenetevi pure i vostri certificati e continuate a lavorare con FrontPage (magari craccato). Io, un webmastella, preferisco il mio blocco note (originale)…
    Grazie dell'articolo Lorenzo.

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