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Il mio nome è Bond, James Bond

Il mio nome è Bond, James Bond


Ehhh bhè… non c'è che dire: nel cinema e nello spettacolo anche il nome svolge la sua parte, mica no.
Voglio dire: ogni personaggio dovrebbe avere un nome adeguato alla personalità o al ruolo ricoperto.

Sarebbe alquanto triste sentire l' agente segreto più famoso del mondo recitare una delle sue migliori battute in questo modo:

"Il mio nome è Legame, Giacomo Legame…"

Allo stesso modo, film come "Top Gun" o "Mission: Impossible" forse non avrebbero avuto la stessa fortuna se ad interpretarli, anzichè un famoso Tom Cruise, fosse stato un anonimo Tommaso Crociera.

Di esempi così ce ne sono a bizzeffe. Pensiamo ad attori come Robert Redford, Hugh Grant, Michael J. Fox, Jodie Foster, Sharon Stone e molti altri.

Il grande "Spy Game" verrebbe interpretato da un improbabile Roberto Fordrossa.
"Quattro Matrimoni e un funerale"… con Ugo Concessione!
E la saga di "Ritorno al futuro" chi la interpreta? Ma il grande Michele G. Volpe.
"Il silenzio degli Innocenti" vedrebbe una bravissima Giada Adottivo.
E "Basic instinct"? Come non ricordare la sensualissima Saronna Pietra!

Ecco, quindi, l'importanza di un nome che supporti l'immagine e lo spessore dell'attore.

In italia invece, come spesso accade, abbiamo il caso contrario. Personaggi dello spettacolo che, dopo aver scelto un nome d'arte adattissimo al proprio ruolo, preferiscono tornare indietro.
Basti pensare al povero "Pupo" che, una volta sceso dalla vetta raggiunta grazie a "Su di noi" (1980), ha preferito tornare ad essere "Enzo Ghinazzi"… e da quel momento le vendite dei suoi dischi, da basse che erano, sono crollate definitivamente… le analogie col crack Parmalat sono impressionanti!

Anche volendolo, non riuscirei mai ad andare in un negozio e chiedere:

"Scusi, ha mica l'ultimo disco di Enzo Ghinazzi??"

A onor del vero c'è da dire che, in questo caso, non è che ci fosse molta scelta. Anche "Pupo" non era certo un nome da portare con gioia. Magari andava bene per quando aveva 20 anni ed era all'inizio della sua carriera… ma dopo i 50 – con moglie, figli, suocera e cane al seguito – si sarà anche rotto i coglioni di farsi chiamare così.

Chi invece dovrebbe cambiare nome e non lo fa è il solito e buon Paolo Meneguzzi… vi rimando a questo articolo perchè ho già detto abbastanza su di lui.

Bene! Stabilita l'importanza del nome d'arte, passiamo ai fatti.
Supponiate di voler intraprendere la carriera di attore internazionale.
Attenzione! Non intendo il solito attore ingaggiato dalle grosse case produttrici americane; non sto parlando di recitare con i soliti Robert DeNiro, Al Pacino o Dustin Hoffman; parlo di qualcosa di maggior importanza, qualcosa che rimanga effettivamente nella storia…

Bravi! Parliamo di porno!

Se anche voi avete intenzione di darci dentro bisogna innanzitutto pensare a come presentarsi ai registi.
Se domani ho un provino non posso mica presentarmi così:

"Salve, sono Lorenzo Forti…"

… soprattutto se ho solo 11,5 centimetri di supporto.
Bisogna pensare a qualcosa di più scenico, più d'impatto, qualcosa che colpisca il pubblico quando usciranno le locandine… e così anche i nostri 11,5 cm passeranno inosservati.

Se vi manca la fantasia, Lorenzone.it può esservi d'aiuto.

Clicca e porna

Il mio nome l'ho già trovato… da oggi potete anche chiamarmi Vic Longfella… un nome, una garanzia!

Rocco (Siffredi ndr) sto arrivando! Trema!!!

NB: il link a questo sito è stato scippato dal forum OT di Html.it. Si ringrazia l'utente Fool che, per non avere un cazzo da fare tutto il giorno, passa il tempo a cercare queste stronzate

Saibal "Vado, vengo e torno" Forti

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Commenti totali: 1


  1. piacere sono

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