Elucubrato da saibal
Addì 6 aprile 2004
Nonno Ugo e la città del Mobile Rossetti
Trovare informazioni su Internet, per scrivere questo articolo, è stato difficilissimo e con risultati scarsi: la mia memoria sarà la fonte più autorevole.
Ancora una volta parleremo di trash – materia in cui mi sento molto preparato – e ancora una volta porteremo alla ribalta storie passate, scene che non possono e non devono essere dimenticate, figure mitiche di un mondo che alcuni non hanno conosciuto ma che dovrebbero apprezzare. Rimesteremo nel torbido, dissoderemo il terreno per arrivare agli strati più antichi della mondezza mediatica.
Oggi si parla di Nonno Ugo… si fa la storia signori miei.
Sinceramente non so se le sue trasmissioni fossero trasmesse anche al di fuori del Lazio. Per chi non conosce o per chi ha dimenticato, è d'obbligo fare una premessa su chi fosse questo personaggio.
Sebbene oggi trascurato da tutti, Nonno Ugo è e rimarrà un'icona degli anni '80, gli anni ruggenti di fine millennio ma anche il periodo più prolifico per quel che riguarda la produzione "trash".
Nonno Ugo, al secolo Ugo Rossetti, è un mobiliere romano proprietario della "Città del mobile", al KM 19 della Salaria. Il mobilificio è enorme – uno dei pochi così grande a quei tempi – e vende soprattutto camere per bambini e ragazzi.
Negli anni in cui decide di farsi conoscere dal pubblico lancia una campagna pubblicitaria gigantesca; roba che Berlusconi – con i suoi 7 miliardi di manifesti per le elezioni – gli fa una pippa a due mani.
Per almeno un quinquennio (se non di più) numerosi cartelloni pubblicitari, volantini, e spot televisivi invadono e monopolizzano il territorio Laziale. A Roma, soprattutto se ci si avvicina al quartiere Salario, è facile essere distratti da gigantesche pubblicità con il faccione di Nonno Ugo che ti invita alla Città del Mobile… di cui lui è sindaco ovviamente.
A questo punto non so se il prode Ugo Rossetti, da me ribattezzato Nonno Sugo perchè "si trova ovunque", abbia sconfinato arrivando a farsi conoscere anche in altre regioni italiane. Fatto sta che, a metà degli anni '80, non c'è romano – o meglio laziale – che non conosca "La città del Mobile".
Ugo Rossetti diventa il massimo rappresentante dell'arredamento per ragazzi… anzi Ugo Rossetti diventa l'arredamento per ragazzi.
Ma il vero salto di qualità, quello per cui sarà sempre ricordato da chi ha vissuto in prima persona gli anni degli Yuppies, avviene attraverso la televisione, con due mosse che lo hanno lanciato nella Hall Of Fame del trash.
Nella prima metà degli '80, quando ancora non era famosa, Nonno Ugo lancia una splendida quanto sconosciuta Moana Pozzi. Per reclamizzare il suo mobilificio utilizza la carica erotica delle futura pornostar, facendola danzare seminuda su uno sfondo buio dal vago sapore HARD.
Sono gli anni delle sperimentazioni nelle TV Private Locali e chi ha un po' di soldi da investire compra gli spazi che vuole… di concorrenza ce n'è poca. Nonno Ugo diventa il re incontrastato dello spot nelle piccole televisioni; le sue pubblicità girano a rotella su ogni canale regionale.
Non contento di essersi fatto conoscere dal pubblico adulto, decide anche di invadere il mondo dei piccoli con una trasmissione che ha rappresentato una pietra miliare nella storia televisiva trash.
Il programma sfrutta una formula tanto semplice quanto efficace: regalare giocattoli ai bambini presenti alla Città del Mobile, in modo da spingere anche i bambocci più pigri a rompere i coglioni ai genitori per farsi portare da Nonno Ugo.
I protagonisti di questa trasmissione sono tanti, tutti indimenticabili.
- C'era lo "Sputagiò", la macchina infernale che sputava i giocattoli in modalità random.
Il bambino che superava la sfida iniziale con un coetaneo, doveva dare una martellata (con un finto martello di gomma, gigantesco per un esserino alto mezzo metro) per ricevere un giocattolo.
Tutti i bambini, a quel tempo, credevano che dietro quel marchingegno ci fossero centinania di meccanismi in grado di pensare e scegliere il regalo più adatto. Solo oggi, a 27 anni, capisco che forse – ma non ne sono ancora sicuro – dietro lo scivolo da cui arrivavano i premi, ci fosse semplicemente l'uomo delle pulizie o il portiere della Città che si occupava di mandare giù le cose.
Oggi lo Sputagiò è stato riciclato e trasformato in un frigorifero. Il fortunato possessore è ignoto ma se avete notizie fatevi sentire.
Storico
- C'era Pierino, alias Alvaro Vitali, che presentava la trasmissione. Negli anni in cui godeva di una certa fama (..) e un suo film riusciva a portare gente nei cinema (d'altronde o lui o Thomas Milian), quale migliore scelta per il ruolo più importante?
E Pierino ce la metteva tutta… anche perchè forse aveva intuito che, di lì a poco, le cose sarebbero cambiate e il mondo snob della televisione lo avrebbe presto dimenticato. Meglio mettere da parte qualche soldo per la pensione.
Indimenticabili i suoi dialoghi in romanaccio coi bambini; divertentissimo lo stile trash nella conduzione del programma; da annali della televisionnezza le sue battute o le sue frasi.
Come quella volta che un bambino vinse il gioco della roulette (molto educativo come premio) e lui se ne uscì con un mitico:
"Anvedi, hai vinto la roulotte!!"…
Lo ricordo ancora oggi… pensate quanto mi sia rimasto impresso. Un po' come chi confonde un drugstore con un dragster.
Oggi Alvaro Vitali è definitivamente scomparso dalle luci della ribalta. Dopo qualche televendita per dei grandi magazzini romani (MAS) e dopo aver fatto un' apparizione strappalacrime al Maurizio Costanzo Sciò, non si hanno più notizie certe.
Aggiornamento: successivamente a questo articolo, Alvaro Vitali è andato a lavorare per Striscia la Notizia
Indimenticabile
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Leggendo il tuo simpatico articolo mi è venuta la lacrimuccia…
Tra l'altro mi sono imbattuto nella tua pagina proprio mentre facevo quello che ti chiedevi alla fine, mi domandavo cioè "Ma che fine avrà fatto Nonno Ugo?".
Si perchè il weekend scorso la mia ragazza mi ha trascinato da Mondo Convenienza, e casualemente la sede più vicina era quella della Salaria… Con mio grande stupore a mano a mano che mi avvicinavo mi rivenivano alla luce i ricordi ancestrali di quella domenica pomeriggio in cui io, un bambino di 10 anni circa, venni portato alla Città del Mobile e conobbi Tata di Ovada e Sputagiò!!! Avevo rimosso tutto (fortunatamente la nostra mentre è un meccanismo quasi perfetto e rimuove gli episodi destabilizzanti ) e invece al leggere il cartello "Mobilificio Rossetti" con la stessa grafica di 20 anni fa ho avuto un tuffo al cuore. La mia ragazza è francese e non poteva sapere niente delle giornate trascorse davanti a GBR a vedere quella allegra combriccola di deficienti che ci intrattenevano in maniera piuttosto sgangherata e casareccia… però il camminare tra i corridoi di quell'immenso capannone mi faceva ad ogni passo riscoprire un frammento della mia infanzia ormai sparita e dimenticata…
La domanda non è mai come adesso così pressante:
MA CHE FINE HA FATTO NONNO UGO??????
Sabbione, un bambino fortunato che può dire: IO C'ERO!!!
…perché era l'unica bambina che si permetteva da ridire sul regalo ricevuto da Sputagiò. Mi ricordo che in una puntata dovette intervenire lo stesso Nonno Ugo per ascoltare le lamentele della nipote, che riuscì a farsi cambiare il regalo per ben 3 volte!
Odiosa!
Complimenti per l'articolo!
grazie
Lo sputa giò ancora esiste, almeno fino a 2 anni fa l'ho visto in una sala della città del mobile rossetti, è posizionato in un angolo desolato…ma ancora esiste!!!!
notiziona!!!! la prossima volte che ci torni fai una foto!!!
scusa… ma dov'è adesso la città del mobile rossetti?
Fior d'amarenaaa…e qui c'è da risolvereee…un problema…
Fior de fiorettiiii…risorvece il problemaaa…Ugo Rossettiiii…
(e i centurioni) il problema questo è chiaro l'è un problema di denaroooo….
(e Nonno vestito da cesare)Fior de napalooo…perciò le cammerette ve le regaloooo!
[ne manca una che mi pare faceva rima con milioni.
E poi come non ricordare i 2 ragazzi (mi pare Renzo&Lucia) con il padre di lei che in veneto faceva:" eh no! Io sono il padre della sposa e non pago", o le pronte ancelle che correvano a informare un NonnoUgo che anche di fronte alle situazioni più tese apriva il suo cuore e regalava mobili e felicità a tutti.
Ti voglio bene Nonno Ugo.
Nonno Ugo è il nonno più buono del mondo.
Evviva nonno Ugo.
Sei un fenomeno!!
Mi hai ricordato delle cose che avevo rimosso!!!
Ma come hai fatto a ricordartele?? Grosso!
ma le telenovele della città del mobile?