Elucubrato da saibal
Addì 22 novembre 2001

Dominio di 3° livello con javascript
Questo esempio potrebbe non funzionare su server che hanno disabilitato la funzione di login FTP via web (come Aruba)
Supponiamo di gestire un sito suddiviso in molte sezioni indipendenti tra loro: le pagine per i download; il forum; la chat; la mailing list.
Nella migliore delle ipotesi, se abbiamo creato una cartella per ogni servizio, avremo degli indirizzi del tipo:
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http://www.mio_sito.it/servizi/forum/index.htm http://www.mio_sito.it/servizi/mailinglist/index.htm http://www.mio_sito.it/servizi/chat/index.htm
Senza dubbio un lavoro ordinato e coerente ma non proprio semplice da ricordare nè veloce da digitare. In queste situazioni, solitamente, è buona regola creare dei domini di terzo livello per favorire gli utenti.
Un dominio di terzo livello (o sottodominio) non è altro che un indirizzo "fittizio" che rimanda automaticamente all' URL originale ma, rispetto a quest'ultimo, è più breve e facile da tenere a mente.
I "terzo livello" sono strutturati in questa maniera:
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http://parola.dominio.it
Quindi, se volessimo creare un sottodominio per il nostro forum, avremmo (anzichè http://www.mio_sito.it/servizi/forum/index.htm), un semplice: http://forum.mio_sito.it.
Un metodo sicuramente comodo, soprattutto se gli URL di origine sono molto lunghi. L'altra faccia della medaglia è rappresentata dal fatto che non tutti gli Hoster danno la possibilità di creare dei sottodomini e comunque, anche se fosse consentito, generalmente si tratta di un servizio da attivare a pagamento.
Tuttavia c'è una soluzione gratuita e funzionale realizzabile con javascript. Si tratta pur sempre di un espediente per sostituire un vero dominio di terzo livello ma il risultato è molto originale.
Prima di analizzare il codice è necessaria una breve premessa.
Girovagando per la rete avrete probabilmente notato la presenza del simbolo "@" (chiocciola) in alcuni URL; provate ad esempio ad andare su http://www.buy@lancia.com.
In questo caso è stato registrato un reale sottodominio con all'interno il carattere chiocciola.
Per quanto ci riguarda, anche se non abbiamo registrato alcun "terzo livello" con tale simbolo, potremmo comunque usare la chiocciola in un nostro indirizzo… ma tutto ciò che la precede non verrebbe interpretato dal browser.
Penso che un esempio chiarificatore valga più di ogni altra spiegazione.
Html.it non ha mai registrato alcun sottodominio del tipo nome@html.it. Provate però a cliccare sui seguenti link:
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<a href="http://prova@html.it" onclick="window.open(this.href);return false" title="">http://prova@html.it</a> <a href="http://saibal@html.it" onclick="window.open(this.href);return false" title="">http://saibal@html.it</a> <a href="http://freephp@html.it" onclick="window.open(this.href);return false" title="">http://freephp@html.it</a>
Cosa notate di particolare?
Esatto! Tutti e tre i collegamenti conducono sempre alla homepage di Html.it. Da ciò possiamo facilmente dedurre che le parole antecedenti la @ vengono ingnorate come URL e il browser fa riferimento solamente a quello che è scritto dopo la chiocciola; in pratica è come se avessimo sempre scritto http://www.html.it.
Detto questo vi starete chiedendo come poter utilizzare in modo proficuo questa soluzione. È presto detto.
Funzia anche su Aruba..
e grazie per la dritta ^^ MA… come si accede alla pagina successiva del tutorial ? :embè: (cmq ho recuperato la guida completa da html.it sezione PRO )
pao ( mi trovate sul forum di html.it )